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Caricare gli smartphone nei luoghi pubblici potrebbe essere pericoloso. Oltre a far passare la corrente, le porte USB potrebbero infatti essere usate per rubar dati o installare software malevoli. Il furto di dati o l’installazione di software malevoli negli smartphone caricati tramite cavi USB esiste da anni, ed è noto come juice jacking (estrazione del succo). La truffa nota come juice jacking sfrutta la possibilità di far entrare e uscire dati dal telefono per accedere senza permesso a ciò che vi è contenuto, senza che i loro proprietari se ne accorgano. Bastano pochi secondi per rubare password o installare malware.

Non servono tempo e grandi competenze per modificare una porta USB

All’inizio di novembre il procuratore distrettuale di Los Angeles ha diffuso un comunicato per mettere in guardia dal caricare gli smartphone nei luoghi pubblici attraverso le porte USB. Lo stesso procuratore distrettuale ha spiegato a Tech Crunch, un blog statunitense che si occupa di tecnologia e informatica, che il comunicato è stato diffuso a scopo informativo e preventivo, e che prima di esso nell’area di sua competenza non si era verificato nessun caso di furto di dati tramite porte USB. Ma anche se non ci sono dati su quanto sia diffuso il juice jacking è certo che non servono molto tempo e grandi competenze per modificare una porta USB, così da nascondervi quel che serve ad avere accesso agli smartphone.

Come difendersi dal juice jacking

In ogni caso, si tratta di un fenomeno non particolarmente diffuso, ed esistono una serie di precauzioni per difendersi. La prima è aggirare il rischio. Il juice jacking funziona solo attraverso le porte e i cavi USB, quindi, basta usare adattatori e prese della corrente per caricare il telefono in sicurezza. Oppure basta portarsi sempre dietro un caricabatterie portatile (powerbank), e in caso di necessità, caricare il telefono da lì. Se invece dovesse proprio servire caricare un telefono da una presa USB in un luogo pubblico, bisogna innanzitutto fare attenzione alla comparsa di eventuali messaggi sul proprio smartphone.

Mettere il condom al telefonino

Ogni smartphone “capisce” quando un cavo USB sta provando a portare o rubare dati, di conseguenza lo fa presente con un messaggio di avviso. In quel caso, meglio evitare rifiutando la richiesta. Ancora meglio, staccare cavo e smartphone. Per chi proprio volesse usare le porte USB di aeroporti o locali, riferisce Il Post, c’è la possibilità di ulteriori protezioni. Esistono infatti i cosiddetti USB condom che vanno messi tra cavo e porta USB, e servono a evitare il passaggio di dati indesiderati. Oltre alle porte USB, bisogna poi fare attenzione anche ai cavi, nei quali è ormai possibile nascondere quel che serve per installare pericolosi malware.