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Il bonus prima casa è un’agevolazione fiscale che consente di usufruire di uno sconto sulle tasse al momento dell’acquisto dell’abitazione principale. Grazie al bonus chi acquista da un privato versa l’imposta di registro al 2% anziché al 9%, e le imposte ipotecaria e catastale, anziché in misura proporzionale, sono pari a 50 euro ciascuna. Chi invece acquista da una ditta di costruzioni versa l’Iva al 4% anziché al 10%, e le imposte ipotecaria, catastale e di registro, anziché in misura proporzionale, sono pari a 200 euro ciascuna.  Laleggepertutti.it ricorda quindi che è importante stare attenti a non perdere queste agevolazioni per evitare di pagare le sanzioni all’Agenzia delle Entrate.

Trasferire la residenza

Per non perdere il bonus prima casa bisogna trasferire entro 18 mesi la propria residenza nel Comune ove si trova il nuovo acquisto. Quindi, è possibile fissare la residenza in un altro immobile (anche se preso in affitto). Ciò potrebbe essere necessario per non perdere il bonus, se quello acquistato non è stato ultimato, se la ristrutturazione tira per le lunghe o se l’inquilino a cui era stato dato in locazione l’abitazione non se ne vuole andare. La Cassazione ritiene che l’omesso trasferimento della residenza può essere poi giustificato se dovuto a forza maggiore, ovvero, di una causa imprevedibile. Come l’occupazione abusiva dell’abitazione da parte di un terzo e qualsiasi altro fatto sopravvenuto, imprevedibile e non imputabile al contribuente.

La precedente abitazione

Per non decadere dall’agevolazione fiscale è poi necessario cedere la proprietà dell’immobile, ovunque situato, per il quale si era in precedenza usufruito del bonus prima casa. Ciò deve avvenire entro 1 anno dal rogito. Chi non riesce a venderlo però potrebbe anche donarlo al figlio o, in caso di coppia in separazione dei beni, al coniuge. Inoltre, in due casi è possibile acquistare una seconda casa senza bisogno di vendere la prima. Il primo caso avviene quando l’abitazione precedentemente posseduta sia divenuta inidonea all’uso, come nel caso di un immobile pericolante a causa di un sisma o troppo stretto per le mutate esigenze della famiglia, magari per l’arrivo dei figli. Il secondo caso si verifica quando la precedente abitazione è stata acquistata prima del 1993 da una ditta costruttrice.

La rivendita

Se si vende l’abitazione prima di 5 anni si perde il bonus prima casa, a meno che entro un anno se ne compri un’altra da adibire ad abitazione principale. È anche sufficiente che nei cinque anni si riceva un’altra abitazione a titolo di donazione o di successione ereditaria. Insomma, le agevolazioni sulla prima casa non vanno revocate se entro i 5 anni dal suo acquisto viene venduta e si riceve in donazione o in eredità un immobile da adibire a prima abitazione. Inoltre, chi acquista una casa con l’agevolazione fiscale e la regala prima di 5 anni non perde il bonus anche se non riacquista un nuovo immobile entro l’anno successivo.