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Il legno-arredo chiude il 2020 con una contrazione del business pari a -10,8% rispetto all’anno precedente. Dopo i dati negativi del primo semestre dell’anno, secondo i preconsuntivi elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo emerge che i mesi estivi sono stati fondamentali per recuperare in termini di fatturati e vendite quanto perso in precedenza. Per il mese di aprile 2020 si stimavano infatti perdite fra il 35 e il 45% rispetto ad aprile 2019, mentre a giugno si prevedeva una chiusura a fine anno del -16%.

Le agevolazioni fiscali limitano la caduta dovuta alla pandemia

Il tessuto industriale della filiera è composto da circa 73mila aziende, prevalentemente Pmi. A determinare la flessione del fatturato totale sono sia il mercato interno (-9,4%) sia quello estero (-13,1%). Sul fronte import (-14,7%) si riscontra una diminuzione più marcata rispetto alla produzione per il mercato interno, a dimostrazione del rallentamento dei flussi di scambio a livello globale dovuti proprio all’emergenza Covid. A limitare la caduta sono state infatti le agevolazioni fiscali disponibili per il 2020, insieme al desiderio degli italiani di rinnovare la propria abitazione, riporta Adnkronos.

Contrazione significativa soprattutto per il retail e l’hospitality

Subiscono una contrazione significativa soprattutto i comparti legati al mondo non residenziale degli uffici, del retail e dell’hospitality. Non si registrano sostanziali differenze invece tra arredo (-11%) e legno (-10%), mentre subisce una maggior contrazione il commercio legno (-14%), a causa di un progressivo e costante aumento del prezzo delle materie prime e delle numerose difficoltà negli approvvigionamenti a livello globale.

“I vari comparti della filiera che rappresentiamo sono così diversi fra loro che ognuno ha vissuto e reagito alla crisi in maniera diversa – sottolinea il presidente di Fla, Claudio Feltrin -. Certamente il Contract ha sofferto, e continua a soffrire più di altri settori. Alberghi, aeroporti, luoghi pubblici chiusi hanno coinciso con una contrazione di spesa in questa direzione, mentre l’arredo casa ha beneficiato della permanenza forzata fra le mura domestiche”.

La mancanza del Salone del Mobile ha penalizzato il macrosistema arredamento

Se Francia, Germania e Stati Uniti si confermano i primi sbocchi commerciali per i prodotti italiani della filiera legno-arredo, a seguito dei numerosi lockdown e del pesante rallentamento degli scambi internazionali fino a maggio 2020 le esportazioni hanno accusato una forte contrazione, portando l’export a un -13,1% complessivo. Ma oltre al fermo produttivo e alla chiusura delle aziende, nel primo semestre dell’anno ha penalizzato il macrosistema arredamento anche la mancanza del Salone del Mobile, da cui derivano gli ordinativi principali delle aziende. Tanto che il comparto più colpito è indubbiamente quello degli allestitori, con un -90% di fatturato perso a causa della cancellazione di tutte le fiere nazionali e internazionali.