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Il Covid lascia un segno profondo sulle aspettative di vita futura degli italiani: per 1 su 2 il prossimo decennio sarà caratterizzato da instabilità e precarietà, ma anche da una profonda incertezza e da una maggiore propensione al risparmio. Salute e famiglia restano, oggi come in futuro, i primi beni da assicurare. Dopo la pandemia, il 40% dei single italiani con figli piccoli si dice pronto a sottoscrivere una nuova copertura assicurativa, il 13% dichiara di averla già stipulata, il 28% avrebbe voluto farlo, ma ha dovuto rinunciare per far fronte ad altre priorità di spesa. Lo rivela una ricerca BVA-Doxa condotta per la II edizione dell’Osservatorio Change Lab, Italia 2030, realizzato da Groupama Assicurazioni.

Segnati da Covid e guerra, gli italiani amplificano le loro paure

Per 1 italiano su 2 (48%) il segno più evidente lasciato dalla pandemia è una sensazione generale di precarietà. Preoccupa anche l’incertezza riguardo alle prospettive finanziarie future (42%), che induce a una maggiore propensione al risparmio (33%).
Percezioni amplificate tutte ulteriormente dalla guerra russa- ucraina, che ha accentuato la sensazione generale di instabilità in 6 italiani su 10 (60%). L’insorgenza di nuovi conflitti internazionali è una delle maggiori preoccupazioni (57%), così come l’idea di perdere i propri cari (39%), avere gravi problemi di salute (36%), non riuscire a mantenere economicamente la propria famiglia (33%) e perdere i propri risparmi (28%).

Cresce il bisogno di protezione

Famiglia e figli sono in cima alla classifica dei beni più cari da proteggere (47%), seguiti da salute (41%), patrimonio e risparmi (30%). Per 4 italiani su 10 (39%) diventa prioritario garantire una serenità economica ai propri familiari facendo fruttare i capitali messi da parte. Più di 1/3 degli intervistati (34%) avrebbe voluto investire i propri risparmi, ma lo ha fatto solo il 20%. Il 14% non è ancora riuscito a concretizzare questo desiderio (27% giovani) mentre il 35% non ha avuto la possibilità di investimenti economici. I motivi principali degli investimenti effettuati sono far crescere i capitali risparmiati (46%), assicurarsi un futuro economicamente più tranquillo (31%), e non tenere ‘fermi’ troppi soldi sul conto (50%).

2030 tra incertezza e speranza

Provando a immaginare la propria vita da qui a 10 anni, il 51% degli italiani dichiara di vedere una prospettiva decisamente incerta. A far da contraltare è un 43% che trova nella speranza il sentimento che rispecchia maggiormente la propria visione del prossimo decennio. Per il 33% sarà il cambiamento/trasformazione a farla da padrone, ma il 26% non nega di avere paura del futuro, percentuale che sale al 34% nella fascia dai 18-34 anni. Ecco perché guardando al futuro, tra le coperture assicurative la salute rimane prioritaria per 4 italiani su 10 (40%), percentuale che sale al 64% per i single con figli grandi. Seguono le polizze sulla vita (28%), la previdenza integrativa (26%), e le soluzioni di investimento (14%), soprattutto per i più giovani (21%).