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Made in Italy, reshoring e sostenibilità saranno gli elementi differenzianti nello scenario post Covid-19. Nel new normal, in un’ottica di solidarietà collettiva, sul lato consumi si attende la preferenza per prodotti sicuri e gratificanti, con un balzo in avanti per l’e-commerce, specie nell’e-grocery, mentre sul lato business la parola d’ordine sarà collaborazione. Il rilancio dei consumi post pandemia è stato al centro del quinto digital event Italia 2021-Competenze per riavviare il futuro, organizzato da PwC Italia. Dall’evento, a cui hanno partecipato le principali Istituzioni, Associazioni di categoria e imprese del settore, sono emerse le priorità da parte delle aziende consumer e retail per riavviare i consumi e l’economia del Paese.

Azioni di sistema sulla filiera Moda

Se nel Food le aziende hanno perso 3 anni di fatturato per la moda si attende una contrazione del -18,6% rispetto al 2019 (Prometeia e Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo). L’Italia, primo produttore di moda di lusso al mondo e nel tessile, abbigliamento e accessori in Europa deve difendere il suo primato, anche con misure straordinarie. A giugno infatti è stato siglato un percorso strategico la ripresa del commercio internazionale che prevede una campagna di comunicazione internazionale a favore del Made in Italy, sviluppo dell’ecommerce attraverso accordi con le piattaforme internazionali, finanza potenziata e semplificata a vantaggio delle imprese.

Puntare su digitalizzazione e sostenibilità

Durante il lockdown l’e-commerce è esploso nel retail food. La GCIS Pulse 2020 di PwC rivela che il 31% di italiani ha scelto il canale online per il grocery e l’85% di questi continuerà a usarlo. È auspicabile perciò che vengano potenziate misure per favorire investimenti sul digitale ed e-commerce, oltre a misure per evitare situazioni di oligopoli. È opportuno inoltre agevolare gli investimenti nell’economia circolare, come precede il Decreto attuativo del MISE di luglio, che mette a disposizione 140 milioni di euro di agevolazioni per progetti di R&S a elevato contenuto di innovazione tecnologica e sostenibilità.

Miglior accesso alla liquidità, Reshoring & Industry 4.0

Secondo l’Istat oltre la metà delle imprese prevede una mancanza di liquidità fino alla fine del 2020, e se il 42,6% ha scelto di accendere un nuovo debito bancario più di 4 imprese su 10 hanno richiesto accesso alle misure di sostegno.

Sarebbe quindi opportuno favorire l’accesso alla liquidità alle aziende, snellendo le procedure di emissioni di linee di credito e rafforzando fondi di garanzia. E se in Italia il tema del reshoring è percepito come leva strategica del Made in Italy un’azienda su due sta accelerando i processi d’automazione, rendendo lo smart working una modalità permanente. Un primo passo è stato compiuto grazie ai finanziamenti previsti dal piano Industria 4.0, che sarebbe opportuno rilanciare e potenziare, insieme a ulteriori incentivi che favoriscano innovazione e investimenti in R&S.