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I recruiter sono sempre più attenti non solo alle competenze indicate sul curriculum vitae, ma anche alla reputazione on line dei candidati. Occhio, quindi, a non fare passi falsi – e potenzialmente dannosissimi – sulle piattaforme social. D’altronde assumere un nuovo dipendente non è mai una decisione da prendere alla leggera, sia per le piccole imprese sia per le grandi. Ecco perché i recruiter effettuano un’analisi dettagliata dei candidati, controllando non solo i curriculum e i colloqui conoscitivi, ma anche le referenze online di ogni candidato.

I rischi di un’assunzione sbagliata

Per questo chi non vuole affrontare costi elevati per la formazione di un nuovo dipendente, o peggio ancora, perdite di produttività o danni all’immagine a causa di un’assunzione sbagliata, si affida ai cacciatori di teste, per assicurarsi di trovare il collaboratore perfetto per la propria azienda. Per questo i recruiter controllano quanto più attentamente possibile i candidati per ogni posizione aperta.

Il controllo della reputazione online dei candidati

Le classiche analisi si effettuano a livello di curriculum vitae e colloqui conoscitivi, a cui si aggiungono il controllo delle referenze dei candidati, e le ricerche online sulle persone che vengono effettivamente prese in considerazione per l’assunzione. Secondo le ultime indagini, a compiere questo ulteriore passo sono circa 8 recruiter su 10, che vanno a controllare la digital reputation dei candidati online, dai motori di ricerca ai social network. E qui le informazioni trovate possono sia favorire, sia allontanare, come accade sempre più spesso, la possibilità di essere assunti.

Cosa fare nel momento in cui ci si mette alla ricerca di un nuovo lavoro?

“Chi si mette alla ricerca di una nuova occupazione deve prepararsi da molti punti di vista: penso per esempio all’aggiornamento del curriculum vitae, a dei corsi di formazione mirati per colmare eventuali lacune, nonché all’allenamento mirato per affrontare al meglio i colloqui di lavoro” spiega Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera. “Ma non è tutto qui: sapendo che i recruiter controlleranno molto probabilmente la digital reputation dei candidati, è ormai fondamentale curare anche questo aspetto, per avere la certezza che delle informazioni online non possano compromettere un’assunzione. Diventa dunque importante mettersi nei panni del recruiter, per controllare qual è l’effettivo stato della propria reputazione online”. Nel dubbio, quindi, eliminare tutte le informazioni, i commenti e le foto on line che potrebbero non piacere a un selezionatore.