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Il 2022 sarà un anno migliore del 2021, in quasi tutti gli ambiti che impattano sulle nostre vite. Ad affermarlo è l’ultimo sondaggio Ipsos, condotto in 33 Paesi del mondo, che ha raccolto le opinioni e il sentiment dei cittadini. Ovviamente, e non poteva che essere così dopo quasi due anni di pandemia, il principale tema è il Covid-19. Anche su questo fronte gli intervistati si dichiarano fiduciosi: il 56% delle persone coinvolte nell’indagine, a livello internazionale, crede che più dell’80% della popolazione mondiale riceverà almeno una dose di vaccino Covid nel 2022. I latinoamericani sono molto ottimisti, con cifre che salgono all’81% in Perù, al 76% in Brasile e al 69% in Cile. Gli europei sono più scettici sulla più ampia distribuzione del vaccino, dove le cifre scendono al 51% in Italia, al 42% in Francia, al 38% in Svizzera e al 33% in Germania. cittadini sono ottimisti sul fatto che il 2022 sarà un anno migliore.

Clima e ambiente, fra timori e responsabilità

Anche il cambiamento climatico è un tema molto sentito, e che incute una certa preoccupazione. La maggior parte delle persone, nei Paesi oggetto dell’indagine, crede che nel 2022 ci saranno più conseguenze del cambiamento climatico. A livello internazionale, il 60% degli intervistati ritiene più probabile la manifestazione di eventi meteorologici estremi nel proprio Paese nel 2022 rispetto all’anno appena trascorso. Questa percentuale aumenta nei Paesi Bassi (72%), in Gran Bretagna (69%), in Italia e Australia (entrambi 68%). Anche per tutelare l’ambiente, il 45% degli intervistati si aspetta che le persone ridurranno i viaggi in aereo rispetto al 2019. I cittadini asiatici sono i sono più fiduciosi, con il 68% in Cina, il 67% a Singapore e il 66% in Malesia. In Italia, invece, la percentuale è pari al 46%.

Economia e società

Per quanto riguarda l’economia, in generale i cittadini dei 33 Paesi si aspettano che i prezzi di beni e servizi aumentino in misura maggiore e più velocemente rispetto alle loro entrate (il 75%). L’opinione è condivisa appieno dagli italiani, dato che il 76% dei nostri connazionali è preoccupato dagli aumenti, mentre solo un terzo dei giapponesi (33%) vive questo timore. In media, a livello internazionale, soltanto il 35% si aspetta di vedere i mercati azionari di tutto il mondo crollare; quota che diminuisce ulteriormente in Italia (29%). Per quanto concerne la società, il 71% prevede che i centri delle città dei propri Paesi torneranno ad essere occupati man mano che le persone torneranno a lavorare regolarmente negli uffici. In Cina, 9 persone su 10 (87%) ritiene probabile che ciò accada, aspettative simili sono registrate anche in Sud America in cui il 78% in Argentina, Brasile e Colombia si aspetta un’occupazione dei centri delle città del proprio Paese. In Italia, la percentuale è leggermente superiore alla media internazionale, pari al 74%. 

Più tolleranti? Insomma…

Anche il modo di rapportarsi all’altro è stato oggetto dell’indagine. A livello globale, solo tre intervistati su dieci (28%) ritengono probabile che le persone nel proprio Paese diventino più tolleranti gli uni verso gli altri. La percentuale sale al 60% in India, ma diminuisce drasticamente in Francia (9%). In Italia è pari al 20%.